-
- Scheletri
spaventosi
- Gerlando
Giaccone e Giuseppe Iannello
-
- Una
mostra fotografica
sui siti
paleoindustriali dismessi
|
-
-
- Le
fabbriche e gli stabilimenti industriali sorti sul
territorio siciliano a ridosso delle estreme periferie
cittadine o, addirittura, nei paesi vicini come Carini
da una parte e Termini Imerese dall’altra, sono stati
da tempo abbandonati e rappresentano oggi scheletri
inquietanti che incombono sul patrimonio artistico
architettonico o deturpano l’ambiente naturale
circostante.
- Il
tentativo, ormai lontano nel tempo, da parte di
imprenditori animati di buona volontà, sebbene talvolta
improvvisati, di introdurre la produzione industriale
nella nostra regione, si è esaurito in breve senza
influenzare positivamente la drammatica condizione
socio-economica.
- Parafrasando
il celebre titolo attribuito all’opera di Goya “Il
sonno della ragione genera mostri”, si potrebbe
asserire che in Sicilia il sogno della fabbrica genera
eco-mostri.
- Retaggi
della deludente avventura restano gli edifici e le
infrastrutture abbandonate. Si tratta di architetture
talvolta audaci, altre volte meno importanti che
rappresentano esempi di archeologia industriale
estremamente “ingombranti”, ma effettuarne la
demolizione scatenerebbe inevitabilmente una indecente
speculazione edilizia.
- Una
soluzione ragionevole consiste in una intelligente
riconversione dei vecchi opifici, che conservi la
consapevolezza dello scopo per cui sono stati costruiti,
ma li renda fruibili e, come è già avvenuto altrove,
trasformi gli spazi recuperati in ampi locali espositivi
visitabili dal pubblico.
- A
fronte dell’allarmante degrado denunciato attraverso
le fotografie realizzate da Gerlando Giaccone e Giuseppe
Iannello, l’aspetto artistico avrebbe potuto rivestire
una importanza marginale, invece le stampe in bianco e
nero riescono a veicolare con intensità l’aspetto
spettrale che le fabbriche dismesse hanno fatalmente
assunto. I due fotografi sono stati persuasi ad
affrontare questo impegnativo tema dall’architetto
Glenda Scolaro, con lo scopo di rappresentare anche
certi particolari delle costruzioni e di individuare
diverse località da un punto di vista prettamente
urbanistico. I venticinque scatti sono stati realizzati
su pellicola 120mm. adatta sia per il regolare formato
quadrato, che per quello panoramico e, successivamente,
sono state stampate in diverse dimensioni ricorrendo
alla tecnica digitale.
- Il
risultato espositivo non è affatto convenzionale, ma
proprio per l’assenza di vetri, cornici ed altri
elementi secondari, risulta attraente e coinvolge i
visitatori nell’analisi tecnica e nella ricerca
storica e ambientale che hanno alimentato un progetto
destinato certamente ad ulteriori progressi.
- La
mostra “Residui” propone le fotografie di Gerlando
Giaccone e Giuseppe Iannello e sarà visitabile fino al
24 aprile 2015 presso lo Spazio Cultura della Libreria
Macaione, in via Marchese di Villabianca n. 102, a
Palermo. L’ingresso è libero.
-
- Andrea
Di Napoli - aprile 2015
-
|