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VINCENZO NUCCI
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“SICILIA”
RICORDI DI LUCE
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Presso
la Galleria Lombardi di Roma è in corso la mostra
“Sicilia: Ricordi di luce di Vincenzo Nucci”,
presentazione i n catalogo di Valentina Di Miceli..
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In esposizione n. 14 tele
di grande formato realizzate tra il 2005 e il 2013 che
raccontano il paesaggio: sono impressioni di memorie e
di luce, sono la nostalgia per cose che la Sicilia di
oggi sta inesorabilmente cancellando. Il mistero di
Nucci è il suo studio, in una di quelle case, in salita
sul porto, che formano la parte araba della città di
Sciacca. Lì prendono forma i ricordi e nascono le
architetture e i giardini guardando, attraverso una
finestra di forma allungata come i suoi quadri,
solamente il mare senza orizzonte, le palme, le
bouganvillea…
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Prendo in prestito le
parole da un articolo di Claudio Alessandri dal titolo:
Vincenzo Nucci - I Paesaggi del Sole… ”Ancora bambino,
appena sottratto alle nebbie padane ed esposto al sole
immenso, ustionante dell'estate siciliana, in un paesino
non lontano da Palermo; piccole case, bianche di calce,
lungo strade anguste, polverose ed abbaglianti divennero
la nostra nuova realtà, lontana dalla tristezza che ci
aveva assalito, ma che noi avevamo accolto scrollando le
spalle esili di fanciullo. All'estrema periferia di quel
paesino, verso il mare placido, affiancata alla
tortuosa, antica strada statale, sorgeva una piccola
stazione con un altrettanto piccolo giardino irto di
palme e di bouganvillea, in quella stazione non si
fermavano i treni "importanti", questi sfrecciavano
sferragliando lanciando un fischio lacerante, quasi un
insulto, ad atterrare qualsiasi residua speranza di
quell'umile luogo. Nei pressi della stazione, nella
parte signorile del paese, sorgevano alcune ville di
villeggiatura, di una borghesia benestante, costruzioni
non pretenziose, ma desiderose di distinguersi dalle
altre case "contadine", quelle ville dall'atmosfera
decadente, erano ornate da giardini fioriti in una
confusione "selvaggia", senza ormai alcuna pretesa, ma
orgogliosi di ospitare altissime palme al cui tronco
"scagliato" si arrampicava l'edera e fiori parassiti,
rossi come il fuoco. Oggi, dopo tanti, troppi anni
rivediamo quelle villette e quei giardini nei quadri di
Vincenzo Nucci e la commozione ci assale: è la memoria
che rivive e con lei la nostra gioventù sfrenata e
felice. Queste nostre libere e liberatorie riflessioni,
scaturiscono abbondanti osservando i numerosi oli e
pastelli di Vincenzo Nucci e non possiamo non rimanere
colpiti da sapienti tagli di luce che segmentano il
supporto senza mai interrompere una narrazione coerente
e commovente”.
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I paesaggi di Nucci non
possono che essere siciliani. Tutto è siciliano… i tagli
sulfurei dei raggi solari, le palme orgogliose dalla
copiosa chioma, i rossi senza titubanze della
bouganvillea, l'azzurro del cielo sereno, l'ocra
invecchiata delle ville scrostate dal tempo e
dall'incuria…tutto è siciliano, anche l'anima pervasa
dai sentimenti di speranza e dalla volontà di un vivere
felice e in armonia.
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L'emozione che proviamo
nell'osservare le opere di Nucci, non vibra solo per
piacere visivo, ma nasce da un qualcosa che si risveglia
dentro di noi ogni volta che abbiamo la ventura di
imbatterci in un artista che reca con sé il seme
dell'originalità e, in essa, scorgiamo ciò che il
futuro darà a questa arte, ovvero certezza e consensi in
contrapposizione alla banalità e alla presunzione sempre
più dilagante in un mondo che cerca di volgarizzare
anche i sentimenti più puri.
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La mostra sarà visitabile
fino all’1 marzo 2014 presso Galleria Lombardi, Roma –
Via Urbana n.8/A.
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Orari: martedì – sabato
10,30 – 13 e 16,30 – 19,30
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