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Inaugurazione della Pinacoteca
di Godrano - Godrano 3 maggio 2009
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UN GIORNO DA RICORDARE
UN GIORNO PER NON DIMENTICARE
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Non c’è nessun dovere in arte;
…Fugge il dovere come il giorno la notte
( W. Kandjiscki)
DEDICATO ALL’AMICO, AL COLLEGA FRANCESCO CARBONE CHE NON
CONOSCEVA L’INVIDIA MA CONOSCEVA LA FORZA dell’umiltà,
dell’essere uniti, insieme in un progetto culturale, di
crescita
per lo sviluppo di una comunità. Dei fratelli De Guardi,
degni allievi del maestro, egli scriveva:
“…Vivono e operano fra Mezzojuso e Godrano (Pa) lavorano in
tandem, raggiungendo un alto grado di perfezione sintattica
e una più robusta complessità figurale,dove la pietra
arenaria rivela tra l'altro tutto il suo fascino geologico.
E se la pietra arenaria con le sue porosità e ruvidezze
naturali continua ad essere più congeniale alle attitudini
dei due artisti, il loro impegno continuo della
ricerca,costituisce una costante sollecitazione a rendere le
stesse materie elementi vivi di una singolare manifestazione
scultorea. …”(F. CARBONE) E quella pietra, i Fratelli De
Guardi non l’hanno più lasciata, è la pietra della loro
terra, un tassello che li unisce alla grande Madre Terra;
dentro è comparsa la luce, si è accesa di innovazioni, di
originali trovate, ma non è stata mai abbandonata… La
memoria, l’affettività, il ricordo…tessere di un mosaico
della nostra esistenza…Bertold Brecht soleva ripetere:”Amo
le pietre usate e riusate…perchè molti han servito…”
Una Pinacoteca che nasce, in un’epopea cui i valori della
cultura sono annientati dai valori del consumismo, in un
momento storico in cui una Galleria d’arte soccombe per
lasciare il posto al tempio dell’intimo sexy o alle griffe
internazionali, c’è da porgere un plauso a coloro che hanno
profuso il loro impegno, nel tempo, affinché questo progetto
culturale possa avere avuto raggiunto concretezza. Invitata
dall’”operatore plastico” e direttore artistico della
galleria
d'arte contemporanea di questo ridente paese, a due passi
dal bosco della Ficuzza, meno noto per imprese culturali,
avverto prepotentemente la voglia di rendere omaggio al
collega, il compianto Francesco Carbone a cui noi tutti
dobbiamo un grazie per averci insegnato, con estrema
semplicità, che anche i percorsi più difficili possono
condurre ad una meta…e che la volontà mette le ali ai nostri
sogni.
Francesco Carbone: anni fa lo conobbi a Caltanissetta, in
una Galleria, centro culturale che produceva cultura a iosa:
Mi accolse con il sorriso e le braccia aperte in
atteggiamento di accoglienza e non con la tracotanza o
l’altezzosità di chi sparge cultura, srotolando rossi
tappeti di velluto…e imponendosi, a voce alta, con clamore.
Carbone parlava sempre di collaborazione, di progetti e di
progettualità e di grandiosi progetti che sembravano miraggi
nel deserto di una Sicilia ancora chiusa nel suo guscio
tradizionalista, conservatore, usava questi vocaboli quando
ancora questi termini erano solo in bocca alla gente de
Milan, la gran Milan.
Francesco è stato un modello per la cultura siciliana.
Nel corrente anno in cui ricorre il decennale della
scomparsa del poliedrico maestro, uomo dalle mille risorse,
arguto e geniale che ha lasciato le impronte di un faticoso
ma brillante passaggio nella memoria dei luoghi, ne
ricordiamo la figura, “inestimabile patrimonio culturale che
abbiamo ereditato”lo definisce Vincenzo De Guardi che ne
ricorda la capacità di portare l'arte tra la gente , creare
strutture ricettive , comunicative e visive , dando volume e
spessore ad un territorio…”. All’opera di Carbone, il
territorio, la comunità risponde non solo ricordando
Francesco Carbone ma anche esaltando la figura di Giacomo
Giardina, attraverso una bacheca che ricordi, all’interno
della Pinacoteca, la memoria dell'avventura futuristica del
poeta pastore, nativo di Godrano .
La poesia, l’umiltà, la legalità saranno ben rappresentate,
dunque, come punti cardinali di una preziosa Rosa dei Venti
che ha indicato ai naviganti della cultura “la visibilità
discreta” nelle notti buie di tempesta: Giacomo Giardina,
Francesco Carbone e da Don Pino Puglisi .
Molti sono gli artisti che hanno aderito a questa avventura
godranese con l’entusiamo carbonaro di chi crede nella
valenza culturale di un progetto, come leva per sollevare il
mondo, mutuandone la valenza dalla Fisica.: sono
straordinari artisti il cui punto di forza è l’originalità,
la fede kandischiana nella libertà dell’arte, quando essa
nasconde un profondo messaggio e si esprime con forme nuove,
originali, ma mai lesive della dignità umana, mai in forma
volgare, mai con eccessi di forme e volumi, ma sempre
elegante, composta, pur nell’estrosità e conservando,
inoltre, un suo equilibrio ritmico, ordinato, armonico, nel
suo insieme. Essi sono:
giuseppe listino , vincenzo deguardi , antonella plescia
, giusto sucato , giovanni acuto , enzo puleo , antonino
rattoballi , angelo deguardi , pippo massa , onin , claudio
pezzillo , mery porcaro , giuseppina riggi , mimma
mastropaolo , antonino barone , umberto benanti , nunzio
mazzamuto ,giuseppe bartocci , giorgio puleo , samuel
campagna , mario conti , antonino cera , nalli romualdo ,
rosario rigoglioso , matilde trapassi , pippo made' , renato
lipari , emanuele india , francesco coniglio , giuseppe
bandalo' , piero messina , calogero barba , mario di
sclafani , giuseppe e andrea deguardi , carlo puleo , biagio
governale , toto mineo , gina nicolosi , giancarlo petriglia
, francesco giglia , torquato , leonardo cumbo.
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A costoro, altri se ne
aggiungeranno per fissare con un tassello di memoria
la grande memoria storica di una terra che ama l’arte e la
cultura e la consacra nel migliore dei modi sull’altare dei
maestri che ci hanno preceduto con estrema libertà.
“Non c’è nessun dovere in arte. L’arte è eternamente libera.
Fugge il dovere, come il giorno la notte” W. Kandiskij”
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Maria Teresa
Prestigiacomo |