- “Le esili e spigolose figure di Enzo Romeo”
Il gesto veloce che si manifesta nel percorso nervoso di un pennello, colpi di luce improvvisi che affiorano da “fondali” fagocitanti la materia, forme percepite che popolano, con la loro irruenza e crudezza, l’ambiente entro il quale vivono. Questi sono gli elementi stilistici principali di Enzo Romeo che dal 23 aprile al 3 maggio espone a palazzo Riccio di Morana a Trapani.
Le opere di questo autore sono visioni concrete, seppur quasi rarefatte e scompigliate dal fluire del tempo. Non creature immaginarie ma presenze mnemoniche fattesi reali. È questo il caso di Lei, Salinaio, Paese, in cui ciò che è reale si fonde con quelli che sono i ricordi e i sentimenti dell’artista.
La tavolozza da lui utilizzata non è quella folkloristicamente siciliana. “La Sicilia di Romeo è – scrive Salvo Ferlito, presentando l’artista in catalogo – introflessa e fantasmatica, fortemente intrisa di mistero nella sua predominante scurità di fondo, imperscrutabile nel proprio essere aliena da epifanie cromatiche, eppur viva e palpitante in grado di irretire col suo arcano insondato e soggiogante.”
I grigi, i blu, ravvivati da piccoli tocchi di colore che irrompono nei quadri, riempiono lo spazio della superficie pittorica di una pacata tristezza, di un’irrisolta solitudine.
I quadri di questo artista, che a volte lasciano trasparire degli accenti espressionistici, sembrano rimandare, seppur in maniera accennata, a sovrimpressioni fotografiche, in cui più immagini si fondono dando vita ad effetti acquosi e surreali.
I soggetti rappresentati sembrano tratteggiati su ruvidi muri.
L’incorporeità della campata cromatica e la spigolosità con le quali sono trattate le figure, accentuano ancora maggiormente questa sensazione di precarietà ed evanescenza liberatoria che caratterizza i suoi dipinti.
Molto abile nel tratteggiare con pochi segni distintivi il mondo che lo circonda, Romeo cerca di riversare sui suoi quadri quella velocità e sicurezza di composizione che lo distingue nel campo del disegno, mantenendone inalterato l’aspetto emozionale.
Figure esili e geometrizzanti, grovigli di colore e presenze solitarie, riempiono le tele portando lo spettatore in un livello temporale ed emotivo collocato tra il reale e l’immaginario, i desideri e l’insoddisfazione, l’impeto e la tristezza, inghiottendo ogni sensazione.
Palermo, 3/5/2003
Vinny Scorsone
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