- Renato
Guttuso
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- Anni di
lavoro organizzativo a Bagheria e a Roma e oltre un
quindicennio di ricerche in archivi e musei d’Europa: il
risultato è costituito dalla mostra-evento “Renato
Guttuso – Dal Fronte nuovo all’autobiografia,
1946-1996” che si è svolta nella seconda metà del 2003
negli spazi del museo d’arte contemporanea “Renato
Guttuso”, nella Villa cattolica di Bagheria.
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Nella
mostra (19 luglio-30 novembre 2003), grazie alla
collaborazione di musei italiani e stranieri, è stato
possibile presentare oltre trecento opere di Guttuso, tra le
quali tele memorabili sia per il significato che per le loro
dimensioni. E, tra le opere, è stata esposta l’unica
scultura realizzata da Guttuso, “L’edicola”, un bronzo
esposto in passato una sola volta.
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La
rassegna bagherese ha voluto documentare il dibattitoche il
“Fronte delle Arti” (il nome si deve proprio a Guttuso)
alimentò tra le diverse tendenze artistiche. E per
documentare meglio quegli anni creativi, sono stati
accostati i quadri di Guttuso alle opere di alcuni degli
artisti europei che condivisero le stesse esperienze o
parteciparono agli stessi movimenti.
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L’autobiografia
(1996) costituisce infine una riflessione sulle varie
esperienze di Guttuso in quel periodo, tra cui il
neocubismo.
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Tra
le grandi opere esposte: “L’occupazione delle terre”
(1949-50), “Bolgie-Woogie” (1953), una delle due
versioni di “Battagli al Ponte dell’Ammiraglio”
(1955), “La zolfara” (1953-55), “La spiaggia”
(1956). Quest’ultimo dipinto venne giudicato da Longhi il
più coraggioso del grande pittore.
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Giuseppe Quatriglio